Montalcino è sita su un colle alto circa 567 metri e posto alla destra del fiume Orcia, a circa 40 km a sud-ovest di Siena.
Per raggiungerla, da tutte le provenienze, si può utilizzare la SS2 Cassia utilizzando l'uscita Torrenieri.
Di origine prima etrusca e poi romana appartenne successivamente ai territori dell'Abbazia di Sant'Antimo.
La sua posizione strategica sull'antica via Francigena fece si che Montalcino rapidamente acquisì la struttura della città militare con grandi mura difensive, numerosi torrioni e la fortezza di Montalcino che, nonostante i molti assedi, non fu mai espugnata.
Diventata libero comune sotto la parte Guelfa, Montalcino combattè quasi tutte le guerre del periodo medioevale sia contro le fazioni Ghibelline e sia contro la vicina Siena fino al 1361 quando venne riconosciuta da Siena ai Montalcinesi la cittadinanza senese.
E, quando la stessa Siena fu sconfitta dagli imperiali di Carlo V, dal 1555 al 31 Luglio 1559 a Montalcino si trasferì la Repubblica di Siena ritirata in Montalcino esperienza che si concluse con l'annessione a Firenze.
Sul borgo campeggia l'imponente Fortezza trecentesca che ingloba parte delle mura e delle torri del secolo precedente.
La pianta è pentagonale con snelle torri angolari irregolari.
Al suo interno un ampio cortile teatro di spettacoli ed iniziative culturali.
Sempre all'interno della Fortezza si trova l'enoteca della Fortezza dove è possibile sia la degustare e sia acquistare il famoso vino Brunello (html file), uno dei pochi vini rossi italiani fregiato del marchio D.O.C.G.
All'ingresso dell'enoteca è possibile vedere lo "STENDARDO di SIENA" dipinto dal Sodoma ed (pagando un modesto biglietto) accedere al cammino di ronda delle torri, dalle quali si gode uno stupendo panorama su tutta la Valdorcia.
Cuore della cittadina è Piazza del Popolo in cui si affacciano il PALAZZO COMUNALE eretto fra il XIII e il XIV secolo, fregiato di stemmi con la sua sottile torre in mattoni e pietra e l'ampio portico detto il "cappellaccio"; e la LOGGIA dello stesso periodo detta il "cappellone" prolungata nel '400 dagli archi in mattone a tutto sesto.
Le logge del Sansovino ... ma sarà stata progettata veramente del Sansovino?
Il alto sull'acropoli di Montalcino si trova la Cattedrale di San Salvatore del 1832.
La Cattedrale fu costruita sul luogo dell'antica Pieve di San Salvatore (Pieve dell'anno 1000)
La Cattedrale è fin troppo sobria, con interni minimalisti.
Al suo interno segnaliamo Immacolata Concezione con Gesù e Dio Padre di Francesco Vanni
e una pregievole Madonna con Bambino ... potrebbe essere Madonna Assunta tra angeli con i Santi Ippolito vescovo e Cipriano martire di Francesco Nasini del 1647, ma i due Santi ... sono tagliati!
Forse la cosa più interessante visibile all'interno della Cattedrale sono una decina di antichi frammenti della Pieve recuperati e posati su di una parete.
Dal Duomo si scende verso la chiesa della Madonna del Soccorso, patrona della cittadina.
La Madonna del Soccorso fu costruita sopra la chiesa di porta al Corniolo (1330).
Tra ampliamenti, ristrutturazioni, cambio di nome (1553) i lavori agli interni furono completati solo nel 1609.
Completati gli interni i lavori si fermarono per quasi 200 anni.
I lavori alla facciata iniziarono (solo) nel 1794 e furono completati nel 1829.
Già detto dell'Abbazia di Sant'Antimo si segnala come tutto il territorio del comune di Montalcino sia costellato da segni del passato.
Da vedersi sono inoltre il Castello di Poggio alle Mura che ospita un Museo del Vetro, il Castello di Argiano e la cinquecentesca villa Pecci, l'Abbadia di Ardenga (vallombrosana con una splendida Cripta), i borghi medioevali di S. Angelo in Colle e Camigliano ed i ruderi del castello di Castiglione del Bosco.
Il "Torneo di apertura delle Cacce" (Seconda Domenica di agosto), segna l'inizio di quelle che furono le grandi battute di caccia.
La "Sagra del tordo" (ultima Domenica di Ottobre) rievoca la storia di Montalcino con i suoi contrasti attravero le sfide a tiro con l'arco fra gli appartenenti ai quartieri, Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio, gli antichi villaggi che riunendosi dettero origine alla città.
Entrambe queste feste fondano le loro origini dopo la metà del trecento, periodo di relativa pace, in cui i cacciatori ed i falconieri approfittavano dei boschi locali ricchi di selvaggina.
In particolare nel periodo da agosto fino ad ottobre inoltrato quando passavano molti uccelli migratori, fra cui i tordi, tornavano carichi di prede che gustavano con gli alleati ed i vicini fra danze e tornei.
E' possibile assaporare l'area dei tempi che furono lasciandosi trascinare dal Corteo Storico con i sontuosi abiti dell'epoca e dalle danze in cui si cimentano i popolani in costume, prime fra tutte il "Trescone".
Ed infine è da degustare la tipica cucina locale, nonchè i tordi allo spiedo il tutto annaffiato dal famoso vino Brunello ed ammirare infine la FIACCOLATA sugli spalti della Fortezza.
La Sagra del Galletto si svolge ogni anno la prima Domenica di Ottobre a Camigliano nelle vicinanze di Montalcino.
La Sagra è del Galletto mail gioco è della Druzzola.
A Camigliano, nel primo pomeriggio della Domenica, si svolge il Torneo di Druzzola fra i Quartieri Montalcinesi ed i Castelli della zona.
La Druzzola è un gioco antichissimo, originario di queste parti, parente del Ruzzolone e di altri gioci di lancio tramite braccio.
La Druzzola altro non è che un cerchio in olivo del diametro di circa 12 cm cerchiato in ferro.
La Druzzola viene lanciata per mezzo di un cordino arritolato, l'atto è detto affilamento della Druzzola, che serve a dare velocità e direzione alla Druzzola stessa. I lanci superano anche i 200 metri.
Il Vincitore è chi lancia più lontano ed in palio c'è una "Druzzola cerchiata in argento" sia per il tiratore e sia per il Quartiere od il Castello vincitore.
Sia al Sabato che alla Domenica a Camigliano ... si mangia il galletto!
I Galletti sono quelli "ruspanti e saporiti" adatti alla preparazione della famosa scottiglia che necessita di un lungo periodo di cottura a fuoco lento.
Tutte le carni sono preparate alla brace con carbone cotto nei boschi limitrofi.
Le crostate sono cotte nel forno a legna secondo la maniera antica.
Una gastronomia, quindi, prettamente campagnola e genuina.
Il vino servito è il Brunello di Montalcino delle varie annate.
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